Teatro Argentina – In scena “Giacomo”, nel ricordo del centenario dell’uccisione di Matteotti

IN RICORDO DI GIACOMO MATTEOTTI

Sono passati 100 anni dall’assassinio di Matteotti, eppure il tema è più che mai attuale, e così al teatro Argentina il 10 giugno va in scena “Giacomo”: un intervento d’arte drammatica in ambito politico. Lo spettacolo, con la regia di Pietro Borgia e interpretato da Elena Cotugno, è basato sugli interventi parlamentari di Giacomo Matteotti.

IL POLITICO

Matteotti è stato l’avversario per eccellenza del fascismo. Il più dinamico e irriducibile, simbolo di onestà e resistenza, Matteotti è stato l’incubo di Mussolini, e per questo è stato ucciso.Le dittature non uccidono mai per caso: sono chirurgiche in questo. Eppure Matteotti è riuscito a perseguitare Mussolini anche dopo la sua morte.Per anni infatti Matteotti è stata una preoccupazione per il regime: basti pensare che Mussolini fece infiltrare all’interno della famiglia Matteotti una spia, che quasi quotidianamente informava il duce su tutto quello che secondo il regime poteva risultare una minaccia.

IL SIMBOLO

Simbolo di coraggio morale e fisico, Matteotti morì il 10 giugno 1924, a 39 anni, da segretario del Partito Socialista Unitario, per mano di una banda di fascisti: l’ordine ovviamente veniva direttamente da Benito Mussolini, che ha anche rivendicato l’atto sei mesi dopo la morte, in un discorso al Parlamento: “Assumo (io solo!) la responsabilità (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto”.La mossa più eroica e simbolica di Matteotti è stata di accusare gli apparati fascisti di aver truccato le elezioni. Ironicamente a fine discorso disse: “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora, a voi preparare il discorso funebre per me”.

LO SPETTACOLO

“Giacomo” vuole porre in risalto la figura politica di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui denuncia le violenze e i brogli fascisti durante le ultime elezioni.
Questa tragedia, politica e anti-spettacolare, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità.
I principali temi sui quali il lavoro invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.

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